Il detto “il troppo guasta”, rimanda alla concezione che l’eccesso può essere potenzialmente dannoso, questo è ciò che accade nell’ Overprotection.
Spesso si sente parlare di quanto deleterio sia, per lo sviluppo del bambino, vivere in un ambiente maltrattante e trascurante emotivamente e psicologicamente, questa condizione viene chiamata neglect affettivo.
I bambini che, nel corso del proprio sviluppo, sperimentano un’eccessiva noncuranza verso i propri bisogni e trascuratezza emotiva sono più vulnerabili a sperimentare stress cronico con conseguenze sia da un punto di vista biologico (alterazioni cerebrali) che psicologico (traumi cumulativi) e cognitivo.
Ma che cosa accade quando l’”eccesso” è relativo un atteggiamento di iperprotezione?
Negli ultimi anni si è concentrata l’attenzione su uno stile genitoriale che può avere conseguenze negative nei bambini e ripercussioni nel loro sviluppo futuro: l’ Overprotection.
Caratteristiche dell’Overprotection
I genitori iperprotettivi presentano nella relazione con i figli:
- Alta supervisione e vigilanza: vogliono controllare costantemente l’ambiente e le azioni dei propri figli, nonché le persone con cui scelgono di trascorrere il loro tempo;
- Difficoltà a separarsi dal bambino
- Negazione o scoraggiamento del comportamento indipendente: essere troppo coinvolti nella vita quotidiana e nelle decisioni dei propri figli;
- Alto controllo: fornire sorveglianza e restrizioni costanti.
Overprotection e Attaccamento
Lo stile genitoriale iperprotettivo influisce anche sull’attaccamento dei bambini che lo ricevono.
L’Overprotection risulta infatti associato ad un attaccamento insicuro di tipo ansioso/ambivalente, in cui il bambino non è incoraggiato a esplorare il mondo esterno, bensì si lega al genitore in modo “appiccicoso” e ansioso, con difficoltà a trovare la sua indipendenza.
D’altra parte, se la genitorialità iperprotettiva è risultata piuttosto traumatica per il bambino, potrebbe egli nel tempo avere imparato a mantenere le distanze dai genitori per proteggersi: in questo caso il bambino può sviluppare uno stile di attaccamento evitante/ansioso.
Questi bambini hanno imparato ad essere emotivamente distanti e a disimpegnarsi dai loro genitori, poiché essi non soddisfacevano i propri bisogni.
Conseguenze
La genitorialità iperprotettiva interferisce con lo sviluppo della resilienza e delle capacità di coping dei bambini, causando potenzialmente ansia, sofferenza psicologica, bassa autostima e altri problemi di salute mentale.
Alcuni studi mostrano come una maggiore iperprotettività materna sia correlata con una maggiore reattività dell’amigdala a segnali espliciti di minaccia interpersonale.
Tutto questo implica che i bisogni del bambino che cresce di esplorazione, interazione sociale con i coetanei e affiliazione gruppale non vengono soddisfati portando a ripercussioni da un punto di vista psicologico.
In conclusione
Uno stile genitoriale iperprotettivo, in generale, non permette al bambino di crescere, di differenziarsi dal genitore ed assumere un atteggiamento attivo nei confronti della vita.
Inoltre, egli potrà incontrare enormi difficoltà nel risolvere da solo i propri problemi e, da adulto, potrebbe ricercare un’altra persona da cui dipendere.
Per crescere dei ragazzi emotivamente forti è importante lasciare che i bambini sperimentino sia emozioni positive che negative, provare il fallimento e la delusione; lasciare che si prendano dei rischi sotto il controllo dei genitori e che risolvano da soli dei compiti in modo che possano provare anche l’emozione positiva della gratificazione e del successo.