Già prima di nascere i genitori riversano sui figli le loro speranze, vorrebbero che questi ultimi ereditassero le loro caratteristiche migliori e mentre fantasticano sul futuro li immaginano dottori, ingegneri, avvocati… in qualche modo i figli diventano il prolungamento dei genitori stessi e nel loro immaginario si aspettano che raggiungano gli obiettivi che non sono stati in grado di realizzare nella loro vita.
Così facendo il bambino che diventerà poi adolescente si carica di aspettative sempre maggiori. Crescendo si stringono relazioni amicali e amorose… ed anche in questi contesti il peso delle aspettative si fa sentire.
Ci si aspetta che i nostri amici e/o partner capiscano al volo quello che pensiamo, come ci sentiamo, quello che vorremmo fare, idealizziamo il nostro interlocutore e gli attribuiamo dei poteri magici di “lettura della mente”, conferendogli un ruolo che non spetta a loro.
Inevitabilmente l’altro non sarà all’altezza delle nostre aspettative e ci deluderà, da qui si generano i conflitti. La rabbia e la frustrazione che ne deriva viene alimentata non solo dalla mancata comunicazione delle nostre aspettative, ma anche dal circolo vizioso che si innesca nel momento in cui il comportamento del partner viene interpretato come una mancanza, poco interesse o scarsa attenzione ai propri bisogni, da lì si attiva una catena di pensieri negativi e la relazione può soltanto che degenerare!
Prima che le relazioni si interrompano o finiscano è consigliabile disinnescare il circolo vizioso e imparare a comunicare in modo efficace!