Cos’è la mediazione familiare a orientamento sistemico?
La mediazione familiare è un approccio alla risoluzione delle controversie familiari. Se la mediazione è a orientamento sistemico si basa sui principi della teoria dei sistemi, secondo cui la famiglia è un sistema, quindi ogni elemento del sistema-famiglia influenza l’altro, nella sua presenza o assenza, attività o inattività, vicinanza o lontananza. Questo approccio si concentra sulla comprensione delle dinamiche interne alla famiglia e sugli schemi relazionali che contribuiscono ai conflitti. L’obiettivo principale della mediazione familiare a orientamento sistemico è di aiutare i membri della famiglia a comunicare in modo più efficace, a sviluppare una comprensione reciproca e a trovare soluzioni condivise per le loro divergenze.
Nell’ambito della mediazione familiare a orientamento sistemico, il mediatore lavora con la famiglia per identificare le interazioni negative o i modelli di comportamento che contribuiscono ai conflitti. Questo può includere esplorare come i membri della famiglia si influenzano a vicenda, come le dinamiche di potere possono contribuire ai problemi e come le aspettative reciproche possono portare a malintesi e tensioni.
Il mediatore aiuta quindi i membri della famiglia a sviluppare nuove strategie di comunicazione, a esprimere i propri bisogni e desideri in modo chiaro e a trovare soluzioni che tengano conto delle esigenze di ciascun membro. L’approccio sistemico riconosce che i problemi familiari spesso non sono legati a singoli individui, ma sono il risultato di dinamiche complesse che coinvolgono tutti i membri della famiglia.
In definitiva, la mediazione familiare a orientamento sistemico mira a promuovere il dialogo costruttivo, a ridurre la conflittualità e a creare un ambiente in cui la famiglia possa affrontare le sfide in modo collaborativo. Questo approccio può essere particolarmente efficace per affrontare questioni come il divorzio, la separazione, le dispute sulla custodia dei figli e altre questioni familiari complesse.
Chi fa mediazione familiare?
La mediazione familiare non è solo appannaggio degli psicologi ma anche di altre figure nel sociale, come gli assistenti sociali qualora facciano il corso, o ancor più di frequente degli avvocati. Quest’ultimi quando chiamati a esercitare questo ruolo si occupano prevalentemente nel trovare accordi tra le parti, provando a cercare un compromesso – spesso di origine economica – che possa andare bene a entrambi. In questo caso si attiva un processo molto razionale, dove l’avvocato cercherà di far riflettere/ragionare la coppia che può essere più conveniente una cosa invece che un’altra, ecc.
Quando la mediazione familiare viene svolta da uno psicologo clinico, meglio ancora se psicoterapeuta, il trovare accordi è l’obiettivo ultimo che si raggiunge spontaneamente una volta che si è fatto un lavoro emotivo con le parti per elaborare la propria storia, dall’origine fino alla fine. Il presupposto di base è che la coppia che mantiene il conflitto nonostante la scelta di separarsi è per mantenere un qualche legame, più o meno consapevole, con l’altro. Non si è disposti davvero a girare pagina, perché sono rimasti attivi degli irrisolti che portano tutto il sistema famiglia ad arenarsi in dinamiche del passato, che rivivono ancora, tramite il conflitto, nel presente!
Sebbene intraprendere un percorso emotivo con la coppia genitoriale possa sembrare una strada lunga, di fatto risulta essere quella più breve, perché si va direttamente al nucleo del problema, invece di girarci intorno con mille discorsi razionali che si tramutano in separazioni giudiziali senza fine. Infatti, gli stessi giudici per abbreviare l’iter giudiziale spesso consigliano alla coppia la mediazione familiare. Quando ci sono dei figli di mezzo sarebbe d’obbligo proprio per tutelare i piccoli da continue triangolazioni svolte dai genitori.
Quando ricorrere alla mediazione familiare?
È buona prassi ricorrere alla mediazione familiare tutte le volte in cui come genitori ci si trova in difficoltà. È invece necessario rivolgersi a un mediatore familiare, meglio ancora se ad orientamento sistemico, tutte le volte che:
- Si sta per intraprendere una separazione giudiziale, non consensuale,
- Si hanno minori a carico, soprattutto se molto piccoli,
- Ci troviamo in un conflitto che si autoalimenta e si ha l’impressione che non potrà mai finire, per cui è difficile trovare accordi,
- Se c’è l’intenzione, per il bene dei figli, di mettersi un po’ in discussione.
Se non sai se è più indicato un percorso di mediazione familiare o di terapia di coppia puoi leggere l’articolo che segue.