Siamo abituati a considerare i DSA come condizioni che si manifestano in età evolutiva, ma che cosa accade alla difficoltà di apprendimento quando il bambino raggiunge l’età adulta?
Studi in letteratura evidenziano una persistenza dei DSA anche in età adulta.
Il Disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) è un disturbo del neurosviluppo, caratterizzato da difficoltà persistenti e progressive nell’automatizzazione di determinate abilita scolastiche (lettura e comprensione, scrittura, calcolo). Spesso si presenta in concomitanza con altri disturbi del Neurosviluppo e disagio psicologico.
È un disturbo legato a modificazioni nella struttura e nel funzionamento cerebrale. Non è una malattia dalla quale si può “guarire”, è un differente tipo di funzionamento cerebrale supportato da una base neurobiologica, e, in quanto tale, permane per tutto l’arco di vita subendo modificazioni nel corso del tempo: può diminuire se adeguatamente e tempestivamente trattato attraverso sedute di riabilitazione e potenziamento neuropsicologico, può inoltre andare incontro a totale/parziale compensazione e cambiare manifestazione nel suo decorso.
Le manifestazione cliniche del disturbo si modificano nel tempo e si compensano a livello funzionale e psicologico, ma la difficoltà sottostante rimane.
Abbastanza raramente accade che vi sia una completa regressione o recupero delle difficolta.
Se la persona che in età evolutiva era stata diagnosticata DSA, riesce in tarda adolescenza, ad ottenere delle prestazioni (in lettura, scrittura o calcolo) che rientrano nella normalità, significa che si sono attivati dei processi di compensazione abbastanza complessi. Tali processi non hanno un costo pari a zero: le difficoltà, che permangono, potrebbero manifestarsi a livello di risorse cognitive (difficoltà di memoria, attenzione, funzioni esecutive, programmazione e produzione verbale etc.) o psicologiche (stress, bassa autostima etc.).
Caratteristiche del DSA adulto
- LETTURA
Uno dei sintomi tipici che persiste nel tempo è la lentezza nella lettura e in altri compiti che riguardano il linguaggio in generale.
Il giovane adulto con dislessia di solito legge con lentezza e con fatica, ha difficoltà a decifrare parole nuove, si stanca e trova la lettura di testi difficile.
La poca dimestichezza con la lettura può avere un impatto negativo anche sulle abilità di espressione verbale (vocabolario ridotto).
La correttezza della lettura e della scrittura tende a migliorare con la scolarità anche se permangono problemi di autocorrezioni, esitazioni, sostituzioni ed errate anticipazioni su base fonologica o semantica.
Il miglioramento in correttezza e velocità è correlato con il livello di gravità del disturbo rilevato in età infantile.
In generale, gli studenti adulti con dislessia necessitano di tempi più lunghi per compiti di lettura e scrittura.
- SCRITTURA
Gli adulti con dislessia scrivono più lentamente e producono testi più brevi, sono molto sintetici, utilizzano molte parole monosillabe con errori di spelling, in prevalenza di tipo fonologico.
- CALCOLO
Spesso nella dislessia adulta c’è anche un disturbo nell’area della matematica. Tale difficoltà si manifesta con lentezza nel calcolo, errori nella scrittura e lettura di numeri complessi e nel conteggio decrescente. Inoltre vengono utilizzate strategie di calcolo poco efficienti come contare con le dita.
Sofferenza psicologica nel DSA adulto
A volte accade che il disturbo Specifico dell’Apprendimento non viene diagnosticato in età evolutiva anche se presente, poiché il bambino riesce a compensare le difficoltà durante i primi anni di scolarizzazione.
Quando però le richieste scolastiche di lettura e scrittura automatizzata aumentano diventando insostenibili può manifestarsi uno scompenso.
Improvvisamente verranno collezionati continui insuccessi scolastici senza capire il perché, lasciando spazio ad un disorientamento sia nel ragazzo che nei genitori. Ciò può accadere durante la scuola secondaria di primo, di secondo grado o all’università.
Quando il DSA non viene riconosciuto precocemente, sono più frequenti ripercussioni dal punto di vista psicologico, possono infatti manifestarsi in concomitanza ansia sociale e scolastica, depressione, bassa autostima, disturbi del comportamento o della condotta, con conseguente abbandono scolastico.
Sintomi d’ansia e di depressione sono molto frequenti anche negli studenti universitari DSA non riconosciuti.
In tal caso, diviene difficile capire se alla base ci sia il DSA o se esso sia secondario al disturbo psicologico. Si tratta di situazioni complesse in cui i disturbi si influenzano a vicenda e l’uno può determinare il peggioramento dell’altro.
Talenti del DSA adulto
Gli adulti con DSA hanno uno stile cognitivo innovativo, sono più abili nel lavoro creativo, nel manipolare oggetti e forme grazie alla capacità di vedere le cose da un punto di vista non convenzionale.
Risultano inoltre particolarmente bravi negli sport, sono molto creativi e portati per le discipline artistiche.
Fattori che influenzano l’evoluzione del DSA
L’evoluzione del Disturbo specifico di apprendimento è influenzata da molteplici fattori che insieme costituiscono degli indicatori di prognosi:
- La gravità del DSA in età evolutiva
- La tempestività ed adeguatezza degli interventi
- Il livello cognitivo e metacognitivo del soggetto: i soggetti più consapevoli del proprio modo di funzionare, più abili nel trovare strategie giuste per risolvere le difficoltà che si trovano ad affrontare, sono quelli che a lungo termine possono avere i risultati migliori.
- L’estensione delle compromissioni neuropsicologiche
- L’associazione di difficoltà nelle tre aree (lettura, scrittura, calcolo)
- La presenza di comorbilità psicopatologica
- Il tipo di risposte e risorse ambientali (famiglia, scuola, amici etc.)
In conclusione, non dobbiamo considerare il Disturbo specifico dell’apprendimento come circoscritto all’età evolutiva. È una condizione che può essere “scoperta” per la prima volta in età adulta anche se, in realtà, c’è sempre stata. Ciò può comportare non poche ripercussioni sul funzionamento generale e psicologico della persona.
Nel corso degli ultimi anni a partire dal 2010, il destino dei ragazzi DSA è cambiato notevolmente. C’è stato un aumento quasi esponenziale del numero dei soggetti con dislessia che raggiungono l’università e che vengono supportati adeguatamente.
Dopo la legge 170, si è avuto un netto miglioramento nella capacità della scuola di accogliere e supportare gli studenti DSA tramite l’utilizzo di strumenti compensativi, dispensativi e di formazione specifica per gli insegnanti.