Spesso di fronte ad un evento traumatico ci sentiamo spaventati, immobilizzati, impotenti e non sappiamo cosa fare. Rimaniamo in qualche modo bloccati nell’evento e sentiamo che non riusciamo ad uscirne; tutti i nostri pensieri riguardano il ricordo traumatico, abbiamo flashback e anche di notte non riusciamo a dormire. Ci sentiamo come se vivessimo in un incubo! Per questo motivo ci domandiamo come si supera un trauma?
Anche quelle volte in cui riusciamo ad andare avanti con la nostra vita, o almeno ci proviamo, nei momenti più spensierati e inaspettati arriva a bussare alla nostra porta il ricordo del trauma o dei traumi subiti e in un attimo ci sentiamo sprofondare nel dolore. Vorremmo da una parte chiedere aiuto ma dall’altra parte temiamo che saranno solo energie e tempo sprecati. Nei momenti più bui pensiamo che non c’è rimedio e che nessuno ci può aiutare e capire fino infondo. Ci sentiamo soli!
Criteri diagnostici secondo il DSM-5
Secondo il manuale diagnostico DSM-5 si può parlare di trauma se la persona si è trovata di fronte ad un evento potenzialmente mortale, con pericolo di morte o di gravi ferite, oppure si è sentito minacciato nella propria integrità fisica. Tale evento ha comportato paura, senso di vulnerabilità e orrore.
Quando percepiamo un pericolo possiamo mettere in atto 4 possibili strategie:
- Attacco (andiamo incontro al pericolo)
- Fuga (scappiamo dal pericolo)
- Paralisi o congelamento (ci rendiamo conto di quello che accade attorno a noi, ma non riusciamo a dire o a fare nulla, ci sentiamo come paralizzati, immobilizzati, congelati)
- Morte apparente (“fingersi morto”, strategia usata anche dagli animali, assistiamo ad una dissociazione dal corpo e dalla situazione, può accadere nelle situazioni di abuso). In qualche modo ci sentiamo estraniati e distaccati dalla realtà come se uscissimo dal nostro corpo e vedessimo la situazione dall’esterno.
Come si supera un trauma?
In alcuni casi pensiamo di aver superato il trauma, stiamo meglio, ma in realtà lo abbiamo soltanto accantonato. Basta uno stimolo proveniente dal mondo esterno, che ci ricorda quello che abbiamo subito e in un secondo abbiamo la sensazione di riviverlo, come se fosse attuale e presente.
I ricordi dell’evento traumatico appaiono vividi in memoria, così come i colori, gli odori, i sapori, ricordiamo tutti i dettagli dell’evento passato e sentiamo di riviverlo nel presente.
Coloro che si trovano a vivere in questa situazione, non hanno elaborato il trauma, emotivamente in modo adeguato. Se il tempo passa e non riescono con le proprie risorse a trovare un nuovo equilibrio, rischiano di trascinarsi per anni o per tutta la vita questa sofferenza.
Come una ferita troppo profonda, che non riesce a rimarginarsi da sola, bisogna ricorrere al pronto soccorso e farsi mettere dei punti. In questo caso è necessario richiedere un intervento specialistico!
Definizione di Trauma
Non è un caso che il trauma psicologico viene definito con il termine “ferita dell’anima”. Le parole trauma e psiche derivano dal greco. La parola trauma significa “ferita”, “lacerazione” e la parola psiche significa “anima”. Queste ferite dell’anima hanno un impatto emotivo così intenso che impediscono alle persone di vivere come prima.
Trauma e tecniche di neuroimaging
Grazie alle moderne tecniche di neuroimaging sappiamo che l’emotività legata ai ricordi “dolorosi e vividi” risiede principalmente nell’emisfero destro. Una delle funzioni dell’ippocampo è quella di contestualizzare e immagazzinare i ricordi. Se il ricordo viene immagazzinato in modo disfunzionale, quest’ultimo risulta presente ogni volta che viene stimolato. Le persone che hanno subito dei traumi importanti hanno un’ipotrofia dell’ippocampo, ovvero un ippocampo più piccolo che non permette alla persona di dare un contesto e un tempo al ricordo disturbante. In questo modo il passato è sempre presente. Le ferite della psiche sono quindi anche traumi neurofisiologici.
Psicoterapia centrata sul trauma
Una psicoterapia centrata sul trauma non fa altro che favorire di processo di autoguarigione della ferita, una buona rielaborazione del trauma irrisolto permetterà alla persona di uscire da questa situazione di blocco e di stallo.