Quando si è una coppia genitoriale e si hanno dei problemi e ci si vuol far aiutare può capitare che ci si domanda: cosa dovrei fare? Una mediazione familiare o una terapia di coppia?
Facciamo un po’ di chiarezza. La tabella che segue è stata costruita con l’intento di mettere a confronto in modo semplice i due approcci per potersi orientare al meglio verso l’uno o l’altro.
MEDIAZIONE FAMILIARE | TERAPIA DI COPPIA | |
Chi coinvolge? | Coppia genitoriale e figli | I membri della coppia |
Quando intraprendere il percorso di…? | In caso di separazione/divorzio | quando non c’è l’intenzione chiara di volersi lasciare |
Quando i sentimenti “positivi” verso l’altro si sono esauriti e non c’è più nulla da salvare | Quando ci sono ancora dei sentimenti e qualcosa da voler salvare | |
Quando ci sono dei figli | Quando generalmente non ci sono figli | |
Qual è lo scopo? | Risolvere le controversie e trovare accordi (per lo più economici, es. mantenimento) | Trovare un nuovo modo di stare in relazione, comunicare con l’altro e sintonizzarsi con i bisogni dell’altro |
Qual è la durata? | In genere c’è un numero di incontri limitato (10-12 incontri) | Molto variabile, dipende dall’entità dei problemi e dagli obiettivi che si pongono |
Si può iniziare con uno e proseguire con l’altro? | Se ci sono le condizioni sì | Se ci sono le condizioni sì |
In entrambi i casi, sia che si tratti di mediazione familiare che di terapia di coppia, spesso i conflitti che si ritrovano nella coppia sono espressione di un disagio/una sofferenza che non originano nella coppia, ma sono l’esito di ferite emotive accumulate nel tempo (dalla famiglia d’origine, a traumi in relazioni precedenti, ecc). Chi viene dopo fa sempre le spese di quello che è accaduto prima, purtroppo! L’altra persona diventa una cartina tornasole di tutte le nostre lacune, i nostri demoni, i nostri irrisolti. L’altro, essendo oggetto di tutte le nostre proiezioni, diventa quindi l’occasione per lavorare su noi stessi. Ci sono relazioni che curano e ci fanno crescere, così come ci sono relazioni dannose che non fanno altro che generare ulteriori traumi, poiché confermano i nostri schemi disfunzionali di sempre.
A questo punto è bene chiedersi come mai scelgo sempre persone di un certo tipo, che tanto so che prima o poi mi faranno soffrire?
Quando accade questo è bene prendersi un tempo per se stessi, mettere a posto dei pezzi prima di buttarsi nuovamente in relazioni per noi distruttive. Potrebbe non essere facile, per questo ci sono dei professionisti in grado di accompagnarci in questo lavoro di conoscenza di noi stessi!