Sentirsi stressati, stanchi o ansiosi a causa del lavoro è un’ esperienza molto comune, che può essere sperimentata da molti.
Quando si parla di burnout invece, si fa riferimento ad un fenomeno specifico, in ambito lavorativo-occupazionale, responsabile della diminuzione della salute fisica e psicologica. In questo articolo, esploreremo il fenomeno del burnout, indagando che cos’è e come si manifesta.
Che cos’è il burnout e perché succede?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2019 ha definito il burnout come “una sindrome concettualizzata come risultante da stress cronico sul posto di lavoro che non è stato gestito con successo”.
Il burnout è un fenomeno che occorre quando i lavoratori sperimentano un insieme di sintomi fisici e psicologici che si traducono in una diminuzione della loro soddisfazione sul lavoro e della produttività. Il burnout professionale è stato riconosciuto per la prima volta a metà degli anni ’70 del secolo scorso da Freudenberger, tra gli operatori sanitari. Al giorno d’oggi, il burnout non è limitato solo ad alcune categorie professionali ma può verificarsi in qualsiasi settore.
Quali sono le cause del burnout?
Il burnout può verificarsi per diversi motivi. Lo stress occupazionale mal gestito è stato riconosciuto come la causa primaria dall’Organizzazione Mondiale della Sanità stessa.
Ci sono tuttavia altri fattori che contribuiscono allo stress correlato al lavoro, che a loro volta contribuiscono al burnout (Edmund, 2019; Gallup, 2020). Questi includono:
- Aspettative irrealistiche di lavoro
Le aspettative di lavoro irrealistiche includono un carico di lavoro ingestibile, scadenze difficili da rispettare e una pressione del tempo costante. I dipendenti che lavorano in queste condizioni a lungo andare hanno maggiori probabilità di sperimentare il burnout. Anche il numero di attività che i dipendenti dovrebbero completare in tempi brevi contribuisce a rendere il carico di lavoro difficilmente gestibile.
- Scarse istruzioni
Istruzioni carenti includono compiti mal definiti e comunicazioni poco chiare da parte dei datori di lavoro. Quando i dipendenti lavorano in ambienti in cui le istruzioni e le attività non sono chiare, è più probabile che vadano incontro a burnout.
Quando i datori di lavoro non spiegano chiaramente cosa si aspettano dai propri dipendenti. questi ultimi lavorano di più, sprecando energie. I dipendenti devono lavorare sodo per cercare di capire cosa si aspettano esattamente i responsabili da loro, e questo aumenta in loro sentimenti di ansia ed logorio psicofisico.
- Possibilità di gestione
I lavoratori che sentono di non avere alcun controllo sul proprio ambiente di lavoro, sulle loro attività o sulle tempistiche hanno maggiori probabilità di sperimentare il burnout.
- Solitudine
I lavoratori traggono molti vantaggi dalla socializzazione con i propri colleghi. Maggiori interazioni sociali possono aumentare la sensazione di “sentirsi sostenuti” vicendevolmente. Senza un contatto regolare con i colleghi, i dipendenti potrebbero con maggiore probabilità sentire la solitudine sul posto di lavoro.
- Mancanza di sostegno
I dipendenti che percepiscono di essere poco sostenuti dai propri datori di lavoro o si sentono trattati ingiustamente sono a maggior rischio di burnout.
Quali sono i sintomi del burnout?
I primi sintomi di burnout descritti da Freudenberg nel 1974 tra gli operatori sanitari includevano : mal di testa frequenti, frequenti problemi gastrointestinali, disturbi del sonno e la sensazione di essere stremati. Altri segnali di burnout documentati sono: l’ Irritabilità, l’essere più sospettosi nei confronti dei colleghi, maggiore riluttanza ad ascoltare le altre persone, risposte emotive forti e improvvise, atteggiamenti negativi, depressione e abuso di sostanze.
Ricerche più recenti (Gallup, 2020) ci documentano come le persone che riferiscono di aver sperimentato un burnout hanno il 63%di probabilità in più di prendersi un giorno di malattia e il 23% di far visita ad un pronto soccorso. Inoltre, i lavoratori che sperimentano burnout in modo continuo, è meno probabile che si rivolgano ai loro superiori per avere consigli su come migliorare le loro prestazioni, sono meno sicuri delle loro prestazioni e hanno quasi tre volte più probabilità di lasciare il lavoro.
Le tre dimensioni del burnout
I sintomi del burnout vengono fatti ricadere nelle seguenti tre dimensioni (Organizzazione Mondiale della Sanità, 2019):
- Sentimenti di esaurimento o debolezza energetica;
- Sentirsi sempre più distanti, negativi e cinici riguardo al proprio lavoro;
- Ridotta efficacia professionale.
I dipendenti che sperimentano il burnout inizialmente si lamenteranno principalmente di sentirsi “esauriti”. Questo esaurimento può essere descritto come affaticamento, stanchezza e di mancanza di energia. La percezione della fatica è cronica e continua.
Altri sintomi sono gli effetti collaterali di una stanchezza sperimentata in modo cronico. I lavoratori possono sembrare disorganizzati, faticare a prestare attenzione e sembrare smemorati. Possono sembrare irritabili, ansiosi o depressi. Possono ricorrere anche all’uso di sostanze o farmaci.
Infine, possono manifestare sintomi fisiologici a causa dello stress. Il modo in cui i sintomi si manifestano può variare da persona a persona: mal di testa, problemi di stomaco o problemi cardiovascolari.
Successivamente, i dipendenti che soffrono di burnout appariranno pessimisti riguardo al loro lavoro. Il loro pessimismo può essere apertamente espresso o anche meno palese. I lavoratori allora appariranno immotivati, disinteressati o non impegnati.
Di conseguenza, i dipendenti riferiranno di sentirsi sempre più scoraggiati per le proprie prestazioni e risultati e tenderanno a valutarli più negativamente e ad impegnarsi di meno.
Burnout e salute fisica
Le persone che soffrono di burnout hanno maggiori probabilità di recarsi dal medico e al pronto soccorso (Gallup, 2020).
I lavoratori che sperimentano il burnout hanno anche maggiori probabilità di abusare di sostanze (soprattutto alcol). ll burnout può colpire uomini e donne in modo diverso. Gli uomini hanno maggiori probabilità di soffrire di malattie cardiovascolari, mentre le donne di problemi muscoloscheletrici (Ahola, 2007).
Lo stress, che è il meccanismo alla base del burnout, può aumenta la vulnerabilità del corpo ad altre malattie (Kivimäki et al., 2006). Lo stress cronico, a lungo termine, può aumentare il rischio di malattie cardiache e infezioni (Kivimäki et al., 2006) e aumentare il rischio di diabete di tipo 2 e infertilità (Toker, Shirom, Shapira, Berliner e Melamed, 2005).
Uno stato di stress può anche causare un sonno di scarsa qualità, che può influire sulla salute aumentando il rischio di malattie cardiache e diabete (Ayas et al., 2003).
In casi molto gravi, il burnout cronico aumenta il rischio di morte del 35% (Ahola, Väänänen, Koskinen, Kouvonen e Shirom, 2010).
Burnout e conseguenze sulla qualità della vita e sulle relazioni
Le persone che sperimentano il burnout possono mostrare segni di umore depresso come il ritirarsi dalle interazioni con i propri cari e il non godere di passioni e interessi che una volta erano importanti.
Lo stress lavorativo è anche associato positivamente al conflitto relazionale (Friedman, Tidd, Currall e Tsai, 2000).
Un ambiente di lavoro molto pesante può contribuire a maggiori problematiche anche nella vita familiare. Ci sono alcune prove che i dipendenti che lavorano in un ambiente molto svalutante ad esempio, hanno maggiori probabilità di assumere comportamenti ostili a casa (Hoobler & Brass, 2006; Tepper, 2000).
L’associazione tra relazioni e burnout non è unidirezionale. Le relazioni di buona qualità possono fungere da cuscinetto contro il burnout. Le relazioni positive con superiori e colleghi sono particolarmente protettive perchè aumentano la soddisfazione sul lavoro e la motivazione.
Il messaggio chiave
Un fattore che distingue il burnout da altre malattie o disagi psicologici è il fatto che esso è una risposta allo stress lavorativo.
Quello che è importante sottolineare è che il meccanismo sottostante, ossia lo stress sperimentato, può avere conseguenze molto gravi, sul benessere psicofisico e sulla qualità della vita.
Imparare a riconoscere i sintomi dello stress è il primo passo per evitare che i sintomi diventino ingestibili e invalidanti.
In un altro articolo vedremo alcuni piccoli suggerimenti utili per far fronte ai più comuni sintomi di stress correlati al lavoro.