La depressione, in generale, comprendendo con questo termine l’abbassamento del tono dell’umore in senso negativo, porta con sé sei falsi miti molto comuni. Cerchiamo intanto di fare un po’ di chiarezza sulle caratteristiche principali di questo disturbo.
La depressione è una delle malattie mentali più diffuse al mondo, con più 300 milioni di persone affette, tanto che L’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la definisce come la causa maggiore di disabilità a livello globale. È una vera propria piaga non solo a livello personale e famigliare ma ha importanti ricadute anche a livello sociale. Su quest’ultimo punto, basti pensare l’interruzione frequente dell’attività lavorativa, i lunghi periodi di malattia, per non parlare del consumo massiccio di psicofarmaci.
Il dato più preoccupante è che è in continua crescita e che circa il 10% delle persone depresse ha compiuto un tentativo di suicidio nel corso della storia clinica del disturbo. Questo disturbo può colpire a qualunque età, ma è più frequente tra le giovani donne tra i 25 e i 44 anni.
4 componenti della depressione
Le persone affette da depressione presentano molti sintomi che si rifanno a 4 aree principali:
- affettiva: umore depresso e/o irritabile, disperazione, apatia, accentuato senso di impotenza e marcati sensi di colpa.
- cognitiva: pensieri automatici negativi che riguardano il sé (i temi prevalenti sono: fallimento, incapacità, indegnità, non amabilità, autocritica e insuccesso), gli altri e il futuro. Distorsioni cognitive e pensieri autolesionistici o suicidari. Difficoltà di concentrazione e perdite di memoria.
- fisiologica: disturbo del sonno (es. risveglio precoce all’alba o ipersonnia), dell’appetito, della sessualità, facile affaticamento e mancanza di energie.
- comportamentale: rallentamento o agitazione motoria, tendenza alla passività e al ritiro sociale.
6 falsi miti sulla depressione
Disturbi depressivi, soprattutto se di intensità più sfumata, tendono ad essere sottovalutati dai familiari e dal paziente. Questa sottovalutazione rallenta l’intervento specialistico e aggrava il quadro sintomatologico della persona affetta da depressione. I falsi miti più frequenti sono:
- “la persona affetta da depressione è debole di carattere, è sfaticata e senza forza di volontà”
! non è una questione di forza di volontà o di debolezza ma di un’impossibilità nel fare le cose causata dalla malattia.
“non gli/le manca niente, si crea problemi che non esistono”
! Il problema anche se non si vede c’è e come.. il problema non è sul piano pratico e concreto ma emotivo; quindi, risponde a tutt’altre logiche.
- “sta tutto il giorno a letto per non prendersi responsabilità”
! Il problema è spesso il contrario; sono persone così tanto sovraccaricate di responsabilità che i problemi sono visti come montagne da scalare.
- “la persona con depressione è viziata, non capisce il valore del lavoro, magari anch’io ai miei tempi avessi potuto stare lì senza far niente”
! Fare confronti di certo non aiuterà la persona con depressione a uscire da questo stato emotivo, anzi spesso aggraverà il senso di fallimento già molto presente.
- “se non la sproniamo verbalmente sta nel letto tutto il giorno e non combina niente”
! Incoraggiare ripetutamente una persona depressa a fare le cose non la motiverà nel farle, anzi il più delle volte la renderà ancora più passiva e ritirata.
- “lasciamola stare tanto poi gli/le passa”
! Lasciarla andare a se stessa anche questa non è una soluzione, perché tenderà ad abbandonarsi sempre di più in quella condizione e si sentirà ancora più sola in tutto questo processo.
Questi 6 falsi miti sulla depressione sono solo una parte delle cose a cui possiamo andare in contro. La depressione rappresenta un quadro sintomatologico molto complesso e necessita dell’attenzione di uno specialista, in modo da intervenire il prima possibile, in virtù della tendenza alla cronicizzazione. Più tempestivo è l’intervento e migliore sarà la prognosi.